E’ inevitabile quando passeggio per i boschi vicino casa ricordare quanto da bambina mi piaceva camminare proprio in quei posti e sul finire dell’estate raccogliere le ultime more. Magari se si è fortunati e il tempo lo permette anche qualche fungo. Ah sì! Quanto mi piace farmi guidare per i sentieri dal mio babbo e farmi raccontare storie legate a quei luoghi, che sono casa per me. Scarpe comode, cestino d’ordinanza, e poi tanta curiosità! Oggi è rimasto quasi tutto come allora: anche se il tempo passa e le cose cambiano, quanto sia difficile adattarsi a certi cambiamenti lo ho imparato in questa estate strana, riflessiva -la definirei così- dove ho avuto poco tempo per riposarmi e riuscire concretamente a riordinare le idee. Ma si sa, la mente viaggia anche restando fermi e immobili.. anche se poi viaggiare rimane sempre la cosa migliore. E’ stata un’estate, fatta di strani incontri, di nuove conoscenze, e di sorprese che ti arrivano addosso quando meno te lo aspetti e ti fanno rimanere a bocca aperta, stupita, che ti fanno salire la paura di non essere all’altezza, ma che poi ti spingono a lasciarti andare per cercare di vivere il momento, per non farlo andare via. In questo sento di essere cambiata in positivo, penso meno e cerco di buttarmi di più seguendo gli eventi senza pormi troppe domande. Cosa molto strana per me, cerco di agire d’istinto, che poi alla fine non sbaglia mai. O quasi. Estate di sveglie all’alba, e di lavori dell’ultimo minuto, estate calda che si fa fatica a lasciare andare via, estate che non stanca, che ti abbraccia e ti coccola come nessuna stagione realmente sa fare, che ti fa sentire meno la malinconia.
Camminare e camminare fino a quella pianta di fichi neri che io da sola non avrei mai trovato, mangiarne un po’ e raccoglierne degli altri per fare una semplice torta di fine estate, fatta con un involucro rustico con farina di granturco e frutta piccola e dolcissima: così mi piace salutare quest’agosto duemilaequindici.
Ingredienti per uno stampo da 20cm
130g di farina 00
65g di farina di mais fioretto
3 cucchiai di zucchero di canna
110g di burro
1 pizzico di sale
4 pere Martin sec
150g di more di rovo
15 fichi neri maturi
1 limone bio
Per la frolla rustica: versate le farine nel mixer con il burro a pezzetti ben freddo, due cucchiai di zucchero di canna, ed il pizzico di sale, solo se necessario aggiungete uno o al massimo due cucchiai di acqua ghiacciata. Fate girare fino ad amalgamare tutti gli ingredienti, dopodiché versate il composto su di un piano leggermente infarinato e formate una palla, avvolgetela nella pellicola e fate riposare in frigorifero per 30 minuti.
Intanto tagliate le pere ed i fichi. In una ciotola unite poi le more, condite con il succo di limone ed un cucchiaio di zucchero di canna.
Riprendete la pasta e stendetela su di un foglio di carta forno fino ad arrivare ad uno spessore di 3/4 mm, versatevi sopra la frutta e ripiegate la pasta sui bordi affinché non fuoriesca il ripieno.
Infornate a 180° per 30 minuti circa.
Servite il dolce con dei ciuffetti di panna montata.
clara dice
Con un post così poetico, non potevi presentare ricetta migliore!
Sublime come sempre!
Un abbraccio
smilebeautyandmore dice
Grazie Clara <3
Paola dice
Estate, speciale, sempre. Estate che, più di dicembre, segna per me punto di svolta, momento di riflessione e propositi, disattesi forse, ma che è sempre bello fare, per ricordarsi di chi si è e dove si vuole andare. Estate che somiglia a una delle tante porte blu che hanno accompagnato le mie corse in bicicletta. Come una novella Alice bisogna solo saper scegliere quale delle tante aprire e quale, invece, chiudere per sempre. Si segue il cuore e l’istinto, consapevoli che, seppure sbaglieremo, lo faremo senza rimpianti.
Estate che ha saputo regalare fichi neri di un nuovo albero da racchiudere in questa galette, di cui sono sicura potrei non averne mai abbastanza 🙂
Un abbraccio 🙂
Pooja Mittal dice
I just came out of bed and saw this , looks like I have to spend time in kitchen today to make this yummyness
Fabio dice
Che belle queste passeggiate, le farei volentieri avessi posti che meritano relativamente vicini.
Galletta davvero molto invitante.
Fabio