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Smile, Beauty and More

#notrivSEAfood Insalata di polpo, puntarelle e olive taggiasche

Credo che la cucina sia un ottimo mezzo per veicolare messaggi importanti, a questo proposito ho deciso di aderire all’iniziativa aperta a tutti  “il mare io lo cucino non lo trivello!” creata da alcune blogger per sensibilizzare tutti noi ad un importante appuntamento.

Il 17 aprile, data da segnare ben in vista sul calendario, sarà possibile esprimere il nostro parere, grazie ad un Referendum. E’ importante secondo me esserci, ogni nostro gesto è una grande opportunità, diamo forza al nostro pensiero e combattiamo l’indifferenza!

Alcune note sul referendum
Il quesito è il seguente:
“Volete voi che sia abrogato l’art. 6, comma 17, terzo periodo, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, “Norme in materia ambientale”, come sostituito dal comma 239 dell’art. 1 della legge 28 dicembre 2015, n. 208 “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge di stabilita’ 2016)”, limitatamente alle seguenti parole: “per la durata di vita utile del giacimento, nel rispetto degli standard di sicurezza e di salvaguardia ambientale”?”
Sostanzialmente si chiede agli italiani se vogliano abrogare una parte della legge che permette di continuare ad estrarre petrolio e gas, entro le 12 miglia della costa, fino ad esaurimento del giacimento. Se vince il “Sì”, le piattaforme coinvolte dovranno chiudere entro un tot di anni, mentre continueranno ad essere permesse le trivellazioni oltre quel limite (entro le 12 miglia, sono già vietate per legge nuove trivellazioni).
I nostri mari sono già profondamente danneggiati da queste operazioni e questo referendum chiede di fermarsi prima che sia troppo tardi, almeno nelle zone vicine alla costa.
http://www.internazionale.it/notizie/2016/02/24/referedum-trivelle
http://www.ilpost.it/2016/03/08/guida-referendum-trivellazioni-petrolio/

Sono molteplici le motivazioni per cui intendo votare SI, ma in sintesi sono convinta che lo stop alle trivellazioni sia il primo passo per cambiare le cose e spingersi verso una direzione secondo me più giusta: incentivare l’uso e la ricerca di fonti di energia alternativa, rinnovabili e sostenibili.

#ilmarelocucinononlotrivello #notrivSEAfood #notriv #notrivelle #referendum17aprile

Insalata di polpo puntarelle e olive taggiasche

Trovare le puntarelle al mercato è stato un avvenimento, io che quasi mi vergogno ad ammettere di non averle mai assaggiate: “cuore” tenerissimo della Cicoria che dona la giusta punta di amaro e di croccante a questa insalata di polpo. Non me ne vogliano i romani ed i puristi dell’insalata di puntarelle, ma vi assicuro che anche così è buonissima!

Insalata di polpo puntarelle e olive taggiasche

Ingredienti per 4 persone

1 polpo (di circa 1 kg)

300 g di puntarelle

100 g di olive taggiasche denocciolate

3/4 filetti di alici sott’olio

2 peperoncini

1 spicchio d’aglio

erbe aromatiche a piacere (prezzemolo, timo)

1 gambo di sedano

2 foglie di alloro

Olio extravergine d’oliva

sale

Pulite e tagliate le puntarelle a striscioline,  immergetele per un’oretta circa in acqua fredda con ghiaccio. Questo piccolo accorgimento servirà prima di tutto a ridurre L’amaro. L’acqua fredda inoltre manterrà le puntarelle croccanti oltre che più belle infatti regalerà loro il caratteristico ricciolo!

A questo punto occupatevi del polpo: lavatelo per bene sotto l’acqua corrente successivamente riempite una pentola con acqua fredda aggiungete il sedano e due foglie di alloro, portate a bollore. Quando l’acqua avrà raggiunto il bollore immergete il polpo gradatamente (questa è un operazione molto importante) in tre riprese, su e giù per tre volte. Salate e fate cuocere per venti venticinque minuti circa, passato il tempo spegnete il fuoco coprite la pentola con un coperchio e lasciate raffreddare il polpo nella sua acqua (altri venti minuti circa).

Scolate il polpo, tagliatelo a tocchetti, in una ciotola unitelo alle puntarelle e alle olive taggiasche.

Preparate poi un emulsione: schiacciando con una forchetta le alici, l’aglio ( io l’ho lasciato intero ma potete anche aggiungerlo tritato), il peperoncino, e l’olio extravergine, mescolate energicamente dopodiché condite l’insalata.

Per gustare al meglio questo piatto vi consiglio di prepararlo almeno mezz’oretta prima.

Insalata di polpo puntarelle e olive taggiasche

Insalata di polpo catalogna e olive taggiasche

Ascoltate La voce delle Onde (“Alla bellezza dei margini”- Yo Yo Mundi)

 

www.smilebeautyandmore.com

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Commenti

  1. Manuela dice

    13 Aprile 2016 alle 11:15

    Avevo preparato un’insalata simile tempo fa,buona, buonissima,me la ricordo ancora! E sono felice che tu abbia scelto una ricetta come questa per contribuire a una buona causa. Bravissima Dani!

    Rispondi
    • smilebeautyandmore dice

      13 Aprile 2016 alle 11:36

      Sono contenta di aver dato il mio contributo, temevo di non fare in tempo! Grazie a te Manu se non avessi visto il tuo post mi sarei persa questa importante opportunità!
      Polpo e puntarelle una vera scoperta davvero!
      Rido e poi capirai il perché (leggi Franci qui sotto) 😀 😉

      Rispondi
  2. Francesca P. dice

    13 Aprile 2016 alle 11:15

    Brava Dani per aver aderito! So che Manuela ti dirà lo stesso, quando vedrà il post! 😉
    Come immaginerai, da romana mangio tante puntarelle, appena appaiono al mercato, coi loro riccioletti, non resisto! Crude sono buonissime e hai fatto bene a unirle al polpo, guarda che bello anche il contrasto di colori! Se non hai mai provato, assaggiale anche cotte, ripassate in padella con aglio, olio e peperoncino, anche così hanno il loro perchè! 🙂
    ps: la penultima foto, con la luce laterale da sinistra e quei tentacoli a fuoco, è incantevole!

    Rispondi
    • smilebeautyandmore dice

      13 Aprile 2016 alle 11:42

      Vi conoscete proprio ben voi due eh eh… 😉
      Non avevo mai assaggiato le puntarelle, sono state una buonissima scoperta, proverò a cucinarle anche cotte e ti farò sapere!
      Anche a me piaceva molto il contrasto di colori il violetto del polpo sta benissimo con il verde intenso delle puntarelle 😀
      Grazie Franci!!

      Rispondi
  3. tizi dice

    13 Aprile 2016 alle 11:30

    anch’io ho scoperto da poco le puntarelle e devo dire che l’abbinamento con il polpo mi ispira un sacco! grazie per la bella idea, a presto!

    Rispondi
    • smilebeautyandmore dice

      13 Aprile 2016 alle 11:44

      Prova Tizi ne vale la pena! 😉

      Rispondi
  4. Mila dice

    14 Aprile 2016 alle 10:27

    bella idea!!! Complimenti

    Rispondi
    • smilebeautyandmore dice

      15 Aprile 2016 alle 8:54

      Grazie Mila!! 🙂

      Rispondi
  5. saltandoinpadella dice

    14 Aprile 2016 alle 15:28

    Io finisco sempre per farlo con le patate. Con il pesce non sono molto brava e non so mai come prepararlo. Mi piace l’idea delle puntarelle, io le adoro. Qua ogni tanto si trovano, costano l’occhio della testa ma sono così buone che spesso cedo alla tentazione. deve essere delizios anche l’effetto croccante

    Rispondi
    • smilebeautyandmore dice

      15 Aprile 2016 alle 9:00

      Finalmente anch’io posso dire di adorare le puntarelle, 😉 quella punta di amarognolo con il polpo sta veramente bene da quel tocco di freschezza che non guasta! 🙂

      Rispondi

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Qualche scatto del banana bread al caffè e noci p Qualche scatto del banana bread al caffè e noci preparato qualche giorno fa la ricetta è sempre sul blog  il link è nella bio! 👈🏻

Buona Domenica!🌼

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Ho preparato in questi anni così tante versioni d Ho preparato in questi anni così tante versioni di dolci alla banana (banana bread) che a ripensarci ho perso letteralmente il conto. Un dolce semplice, senza troppe pretese, rustico ma soddisfacente, una ricetta per quando nella dispensa non c’è poi granché, ma in realtà c’è tutto quello che ti serve per riuscire a creare quello che di buono basta! 

🤍Io per il fine settimana lo preparerei! 

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In una limpida mattina di febbraio, l’aria frizz In una limpida mattina di febbraio, l’aria frizzante entra dalla finestra e illumina il piano di lavoro della mia cucina. Fuori, il freddo invita a restare in casa e a dedicarsi con calma alla cucina, mi lascio avvolgere dal profumo di caffè, lo sorseggio lentamente. Sul tavolo, un sacchetto di patate viola attende di essere trasformato. Le guardo con un sorriso: sono un regalo speciale, ricevuto da un’amica che conosce bene la mia passione per gli ingredienti di stagione. La loro buccia rugosa nasconde una polpa sorprendente, di un viola intenso, quasi ipnotico.

Le lesso con cura e, man mano che l’acqua sobbolle, un profumo delicato e leggermente dolciastro si diffonde nella cucina. Quando finalmente affondo la forchetta, le patate cedono con facilità, rivelando la loro consistenza morbida e farinosa. Le schiaccio con pazienza, lasciando che si trasformino in una nuvola soffice pronta ad accogliere la giusta quantità di farina. Lavoro l’impasto con gesti sicuri e lenti, assaporando il piacere del contatto con la materia, fino a ottenere una massa omogenea ed elastica.

Tagliare i filoncini e formare gli gnocchi diventa un rito quasi meditativo: ogni pezzo scivola tra le mie dita prima di passarlo sui rebbi di una forchetta, creando quelle leggere scanalature che cattureranno al meglio la crema di taleggio. Il viola intenso degli gnocchi spicca contro la spianatoia di marmo infarinata, regalandomi un piccolo spettacolo cromatico, una gioia per gli occhi prima ancora che per il palato.

🪻Il link alla ricetta è nella bio o nelle storie e buon venerdì!

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Le patate vecchie sono perfette per gli gnocchi: m Le patate vecchie sono perfette per gli gnocchi: meno acqua, più amido e un impasto che resta compatto e morbido. E se fossero anche… viola?
Sul blog trovate una nuova ricetta e il condimento che ho scelto per esaltarne al meglio il sapore. 

📌 Link in bio o nelle storie.

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