Biscotti da regalare: “brut e bon”
L’anno scorso è saltato l’appuntamento con i biscotti di Natale, ma quest’anno non volevo assolutamente mancare. Anche se come al solito sono indietro su tutto, ci tenevo a regalarvi un’altra idea. Se vi piacciono le nocciole e avete degli albumi avanzati, questa è la ricetta che fa per voi! I Brutti ma buoni -“brut e bon”– sono (forse) dei biscotti Piemontesi, dico forse perché documentandomi ho potuto constatare che la loro origine non è poi del tutto chiara. C’è chi dice siano nati a Gavirate, vicino Varese. Ma anche a Prato esiste un biscotto simile preparato con le mandorle. Non voglio infilarmi -come spesso capita- in un ginepraio su chi abbia il primato sulla ricetta, quindi mi fermo qui. Di una cosa sono certa: ho sempre visto questi biscotti. Ho imparato a prepararli da mio padre pasticcere ormai in pensione. Lui ne preparava in grandi quantità in questo periodo, da regalare insieme al pandolce con canditi e rum- altra sua specialità. Anche se non sono propriamente biscotti di Natale, era un modo di smaltire tutti gli albumi avanzati del pandolce citato sopra, che vi assicuro erano parecchi!
Dalle mie parti è consuetudine trovare in pasticceria -ma anche in panetteria- questo biscotto. Nel cabaret di paste (Bignole) della domenica -in mezzo a cannoli allo zabaione, bignè e crostatine di frutta- molto spesso spunta anche qualche “brutto ma buono”. Che serve per fare “buon peso” ma anche (secondo la mia personale teoria) a prolungare quel momento di dolcezza. Eh sì, perché questi biscotti si conservano per più giorni, ben sigillati in un vasetto di vetro o in una scatola.


Questo biscotto ha veramente pochi e ben calibrati ingredienti: nocciole tostate, albume, e zucchero. Come in tutte le ricette nonostante la sua apparente facilità di esecuzione anche questa ha dei tempi ben precisi da rispettare. La loro caratteristica principale è quella di essere friabili all’esterno, poi morbidi e leggeri. Insomma, il loro sapore è semplicemente delizioso.
L’albume a temperatura ambiente viene montato a neve fermissima, poi vengono aggiunte le nocciole e lo zucchero. Questa miscela di ingredienti ben amalgamati viene poi versata in una pentola e fatta cuocere per una decina di minuti. In questo modo lo zucchero all’interno fa sì che il composto diventi leggermente brunito ed appiccicoso. Infine viene lasciato raffreddare leggermente: questo è uno dei passaggi fondamentali!
Brutti ma buoni (“brut e bon”)
Ingredienti per 50 biscotti (circa)
250 g di granella di nocciole tostate
250 g di zucchero semolato
100 g di albumi (circa tre uova)
Preriscaldate il forno a 150°
Tritate finemente le nocciole.
Aiutandovi con un frullino elettrico montate a neve fermissima gli albumi.
Versate poi insieme agli albumi le nocciole tritate e lo zucchero, mescolate con una spatola. Versate poi in una pentola dai bordi alti. Fate cuocere il composto a fiamma bassa per una decina di minuti, mi raccomando sempre mescolando! Spegnete il fuoco e lasciate intiepidire in modo che risulti più compatto. Passato il tempo mettete il composto in una tasca da pasticeria, formate dei mucchietti ben distanziati su di una teglia foderata di carta forno.
Infornate a 150° per 40 minuti circa.
Lasciate raffreddare completamente.
Conservate i Brutti ma Buoni in una scatola di latta o in un vasetto a chiusura ermetica.
Qui e Qui altre ricette di biscotti con soli albumi.

l’Illustrazione qui sopra è di Francesca Zanotto. Si intitola “Due zampe”: è un auto-regalo di Natale, che mi serve a ricordare chi questo anno se ne andato, ma è sempre vicino a me.




Dovremmo imparare dalla neve a entrare nella vita degli altri con quella grazia e quella capacità di stendere un velo di bellezza sulle cose. (cit.Cristiano Mauri)
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Buone Feste! A presto!
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