“L’autunno è anche tempo rubato alla quotidianità, è una sensazione, il voler sentire forte il cambiamento, cercarlo tra le pieghe dei ricordi. Tra le immagini che all’apparenza sembrano sbiadite, ma che all’improvviso in mezzo alla natura e a tutto quel silenzio ritornano chiare. L’autunno è quel pizzico di malinconia, è raccogliere nuove immagini, ricordi da tenere stretti, castagne, pigne e foglie di mille colori. Parole da conservare, donare tempo e felicità. Vivo di sensazioni. Nei momenti in cui mi chiudo in me stessa, istintivamente, lascio sempre la porta aperta, ma in realtà la mia mente è altrove: ho camminato tanto e il tempo è volato. Ma il bosco ti prende per mano, come una buona idea, ti fa sentire la terra umida sotto i piedi, nel silenzio. Ogni volta è una sorpresa, solo il rumore di foglie che camminando scrocchiano e si spostano come mosse dal vento; tra rami secchi sparsi qua e là, in cerca di funghi, dopo aver camminato seguendo le orme di chi quei posti li conosce come le proprie tasche. Tra salite e discese ritrovo un po’ di me.”
Il mese di settembre è appena passato e in questi primi giorni di ottobre le temperature sono -per fortuna- ancora miti. Come un bisogno quasi vitale scatta la voglia di camminare nei boschi, di avere un contatto diverso con la terra. Abbandonati i giorni afosi che sanno di salsedine, di pomodori maturi e pesche succose, piano piano riscopro il sapore dell’autunno, lo stupore dei primi funghi. I più buoni sono quelli che oltre a sapere di autunno, di bosco, sanno anche di casa e di ricordi. L’odore aromatico e denso di castagne arrostite sulle stufa, i tramonti infuocati, le prime tisane calde sul divano la sera, ecco ho bisogno di tenermi stretta questi momenti che sento così importanti, seppur semplici.
Preparare quindi un risotto ai funghi -dopo gli gnocchi al basilico– è stato inevitabile.
Devo dire che un po’ sono finiti nel freezer pronti all’occorrenza ad arricchire piatti invernali, zuppe, primi piatti e secondi. Approfittando del sole ancora caldo qualche fungo un po’ troppo in la’ è stato essiccato a dovere e poi riposto in vasetti di vetro, con qualche foglia di alloro. Vi confesso che questi per me sono i più saporiti: aggiunti ad un semplice piatto riescono a donare un sapore che il fungo fresco non riesce a dare.
Cremoso, all’onda, il risotto va servito subito, caldo fumante profumato. Io l’ho arricchito mantecandolo con burro da centrifuga di ottima qualità e formaggio Bra .
Risotto ai funghi porcini e ovoli
ingredienti per 4 persone
320 g di riso Carnaroli
400 g di funghi (porcini, ovoli)
100 g di formaggio Bra (in alternativa un formaggio tipo Asiago)
50 g di burro freddo da centrifuga
30 g di Parmigiano
1 scalogno
1 spicchio d'aglio
800 ml di brodo vegetale (sedano , carota , cipolla e qualche fungo secco)
50 ml di vino bianco secco
1 mazzetto di prezzemolo fresco
2 cucchiai d'olio extravergine d'oliva
sale
pepe
Prima di tutto preparate il brodo vegetale con sedano carota e cipolle, aggiungete anche (se lo avete) qualche fungo secco, portate a bollore e lasciate cuocere per una ventina di minuti. Pulite poi i funghi grattando via con un coltello la parte più terrosa del gambo, dopodiché passate con un panno da cucina inumidito tutta la superficie. Tagliate poi i funghi a fette e saltateli in padella con un filo d'olio, uno spicchio d'aglio (che poi eliminerete) e parte del prezzemolo tritato, cuocete per circa 5 minuti, mettete da parte.
In un tegame piuttosto largo fate appassire uno scalogno tritato, aggiungete poi il riso e fatelo tostare per qualche minuto. Sfumate con il vino bianco e proseguite la cottura aggiungendo un mestolo di brodo caldo alla volta, solo quando quello precedente si sarà assorbito. A cottura quasi ultimata aggiungete i funghi saltati in precedenza, ultimate la cottura. Spegnete il fuoco aggiungete il burro a tocchetti ben freddo, il formaggio Bra, il parmigiano e il prezzemolo tritato, mantecate il tutto e servite.
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